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Il miele della fascia boscata di Fossalta

Filosofia Bee Patient

Essere custodi delle api in questi anni è una sfida impegnativa, cambiamenti climatici, pesticidi e perdita di habitat stanno portando a un declino importante nelle comunità di insetti e di animali impollinatori e, ovviamente, anche le api sono in enorme difficoltà. 

Per questi motivi ciò che guida il nostro modo di fare apicoltura è la costante ricerca di aree o porzioni di territorio abbandonati dall’uomo o depauperati e poi recuperati e che oggi hanno fini produttivi diversi. In tali aree la capacità della natura di rigenerarsi spontaneamente (in inglese, rewilding) o grazie a specifiche attività di recupero ambientale crea nicchie ecologiche ad alta biodiversità, basi fondamentali per il benessere delle api e per ottenere un’ottima qualità di prodotti meravigliosi dell’alveare.

Il miele è indubbiamente un prodotto molto legato al territorio di produzione, infatti le sue caratteristiche composizionali ed organolettiche derivano principalmente dal tipo di flora bottinata dalle api, ovvero dalle materie prime da cui nasce. Accanto alla vegetazione vi sono altri elementi legati al territorio che influenzano le caratteristiche del prodotto: il tipo di suolo, il clima e le attività umane con particolare riferimento alle possibili ricadute sulla salubrità del prodotto.

L’alta qualità del nostro miele rispecchia dunque le caratteristiche variegate di questi territori caratterizzati da totale assenza di inquinamento e lontani da aree con agricoltura intensiva.

Uno dei nostri obiettivi, quello a cui forse teniamo di più, è quello di fare conoscere un territorio attraverso il miele. Con il miele vogliamo dunque descrivere l’unicità di un territorio caratterizzato da particolari connotati ambientali e storico-culturali: sarà lui a creare suggestioni e raccontare tutte le sfumature della flora che lo compongono. Vogliamo dunque offrirvi l’esperienza di gustare un territorio ed esplorarlo attraverso un miele, proprio come fanno le nostre api!

Andiamo a presentare il frutto del lavoro di squadra tra api e uomo: ecco il nostro miele di terroir!

Fascia boscata del Fossalta

Il Canale di Fossalta racconta una storia di 1000 anni almeno intrecciata sul confine tra territori Lombardi ed Emiliani, tra la provincia di Ferrara e quella di Mantova. Esso compare nell’atto di donazione della corte di Sermide che Matilde di Canossa concedette al Vescovo di Mantova.

Agli inizi del ‘400 rappresenta il confine orientale tra i Marchesi di Mantova e i Duchi di Ferrara rivestendo un’importanza idraulica strategica in quanto importante arteria di scolo dell’Oltrepò mantovano. Proprio la sua importanza ne determina continui dissidi tra mantovani e ferraresi che trovano conciliazione solo grazie al Cardinale Bonifacio Bevilacqua e a Filippo II, marito di Isabella D’Este.

Venendo ai giorni nostri, il Consorzio della Bonifica Burana ha realizzato lungo diversi canali, tra cui il Fossalta, fasce tampone boscate e veri e propri boschi, ove ci fossero gli adeguati spazi.

Con la fine degli anni ’80 tutte le aree che presentassero ‘spazi persi’ sono state progettate per creare porzioni di territorio ad alta biodiversità (corridoi ecologici) tramite la piantumazione di siepi, filari, complessi macchia con anche alberature ad alto fusto e radura raggiungendo la piantumazione di oltre 100.000 piante arboree e arbustive autoctone costituite principalmente da: quercia, olmo e acero campestre, pioppo, ciliegio, noce, bagolaro, ontano nero, carpino, frassino, rosa canina, prugnolo, frangola, berretta del prete, gelso, sanguinello, nocciolo, ligustro, pallon di maggio, sambuco.

L’area dove le nostre api lavorano incessantemente per poter farci assaggiare la storia e la natura di questo territorio, è all’interno di una fascia tampone boscata che corre lungo il canale Fossalta.

Ma che cos’è una fascia tampone boscata?

Le fasce tampone boscate, sono zone di passaggio fra due o più comunità biologiche, il confine tra due ecosistemi, in questo caso tra un corso d’acqua ed un bosco. Si sviluppano dunque nella zona di transizione fra il corso d’acqua e il territorio circostante e svolgono azioni di filtro nei confronti dell’inquinamento diffuso di origine agricola inoltre concorrono alla stabilizzazione della riva aumentando la diversità degli habitat e la connettività di questi ultimi.

L’assaggio del miele di terroir 

Il miele della fascia boscata di Fossalta si presenta di colore giallo intenso, con un odore mediamente aromatico. Al momento dell’assaggio il gusto è caldo, fruttato con una nota maltata, non troppo persistente ma con un retrogusto amarognolo.

Volete cimentarvi anche voi nell'analisi sensoriale del miele?

Seguire un corso di analisi sensoriale del miele è sempre una bella esperienza e dona molte suggestioni oltre che informazioni interessanti su quello che è il lavoro delle api e degli apicoltori. 

Potete comunque cimentarvi e fare una prova di assaggio del vostro miele seguendo questi semplici passi: 

  • mettete il miele in un bicchiere di vetro o in un contenitore in cui sia possibile spalmarlo sui bordi 
  • effettuate una prima analisi visiva di colore e consistenza. Ogni miele è diverso ce ne sono di cremosi, liquidi, solidi con cristalli…
  • ora la prova dell’olfatto, annusate il miele e cercate di individuare degli odori che vi sono famigliari; ci sono mieli erbacei, altri più fruttati, alcuni con odori pungenti
  • ora la prova del gusto, anche qui le suggestioni possono essere tutte diverse e la persistenza del gusto più o meno intensa 

Ami Ambasciatori dei mieli organizzano numerosi corsi di introduzione all’analisi sensoriale, a questo link un documento utile per guidarvi in questa veloce analisi.

Se poi avete piacere di farci sapere come è andata la vostra prova di assaggio scriveteci!!

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