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Il miele di Valle Zavelea

 Essere custodi delle api in questi anni è una sfida impegnativa, cambiamenti climatici, pesticidi e perdita di habitat stanno portando a un declino importante nelle comunità di insetti e di animali impollinatori e, ovviamente, anche le api sono in enorme difficoltà

Per questi motivi ciò che guida il nostro modo di fare apicoltura è la costante ricerca di aree o porzioni di territorio abbandonati dall’uomo o depauperati e poi recuperati e che oggi hanno fini produttivi diversi. In tali aree la capacità della natura di rigenerarsi spontaneamente (in inglese, rewilding) o grazie a specifiche attività di recupero ambientale crea nicchie ecologiche ad alta biodiversità, basi fondamentali per il benessere delle api e per ottenere un’ottima qualità di prodotti meravigliosi dell’alveare.

Il miele è indubbiamente un prodotto molto legato al territorio di produzione, infatti le sue caratteristiche composizionali ed organolettiche derivano principalmente dal tipo di flora bottinata dalle api, ovvero dalle materie prime da cui nasce. Accanto alla vegetazione vi sono altri elementi legati al territorio che influenzano le caratteristiche del prodotto: il tipo di suolo, il clima e le attività umane con particolare riferimento alle possibili ricadute sulla salubrità del prodotto.

L’alta qualità del nostro miele rispecchia dunque le caratteristiche variegate di questi territori caratterizzati da totale assenza di inquinamento e lontani da aree con agricoltura intensiva.

Uno dei nostri obiettivi, quello a cui forse teniamo di più, è quello di fare conoscere un territorio attraverso il miele. Con il miele vogliamo dunque descrivere l’unicità di un territorio caratterizzato da particolari connotati ambientali e storico-culturali: sarà lui a creare suggestioni e raccontare tutte le sfumature della flora che lo compongono. Vogliamo dunque offrirvi l’esperienza di gustare un territorio ed esplorarlo attraverso un miele, proprio come fanno le nostre api!

Andiamo a presentare il frutto del lavoro di squadra tra api e uomo: ecco il nostro miele di terroir!

Valle Zavelea

 

E’ inserita nella zona dei bacini del sistema delle valli di Comacchio, che compone il più esteso complesso di zone umide salmastre della Regione Emilia Romagna. La bonifica delle valli di Comacchio ha origine tra l’inizio e la metà del secolo scorso con le valli Zavelea, Pega, Rillo e Ponti.

Il territorio delle valli di Comacchio è composto per circa tre quarti da acque salmastre ed è inserito all’interno dello strumento Natura 2000 dell’Unione Europea che ha lo scopo di preservare la biodiversità attraverso aree tutelate denominate SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone a Protezione Speciale).

Il sistema vallivo è caratterizzato da barene e dossi con vegetazione alofila (vegetazione che compie l’intero ciclo vitale in terreni ad elevato contenuto salino).

Valle Zavelea svolge la sua principale funzione come area di sosta e di rifugio per l’avifauna migratoria.

Qui le nostre arnie sono state posizionate nei pressi della presa d’acqua della valle tramite sifone dal canale Fossa-Foce gestito dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, al confine tra Valle Zavelea e Valle Fossa di Porto.

Rispetto ad altre valli l’acqua della valle Zavelea è perlopiù salmastra in quanto l’idrovora su Fossa-Foce funziona solo nei periodi di necessità per eliminare l’acqua dalla bonifica che viene immessa, attraverso un sifone di scarico, nella parte nord-est della valle, creando così le condizioni per una flora perlopiù alofila tipica di questo territorio.

 

 

Il miele di Valle Zavelea si presenta limpido, di colore giallo chiaro con un profumo delicato, vegetale e secco che si percepisce debolmente. Alla prova dell’assaggio si riscontra un aroma medio, caldo e non troppo persistente con un retrogusto lievemente salino.

 

Volete cimentarvi anche voi nell'analisi sensoriale del miele?

Seguire un corso di analisi sensoriale del miele è sempre una bella esperienza e dona molte suggestioni oltre che informazioni interessanti su quello che è il lavoro delle api e degli apicoltori. 

Potete comunque cimentarvi e fare una prova di assaggio del vostro miele seguendo questi semplici passi: 

  • mettete il miele in un bicchiere di vetro o in un contenitore in cui sia possibile spalmarlo sui bordi 
  • effettuate una prima analisi visiva di colore e consistenza. Ogni miele è diverso ce ne sono di cremosi, liquidi, solidi con cristalli…
  • ora la prova dell’olfatto, annusate il miele e cercate di individuare degli odori che vi sono famigliari; ci sono mieli erbacei, altri più fruttati, alcuni con odori pungenti
  • ora la prova del gusto, anche qui le suggestioni possono essere tutte diverse e la persistenza del gusto più o meno intensa 

Ami Ambasciatori dei mieli organizzano numerosi corsi di introduzione all’analisi sensoriale, a questo link un documento utile per guidarvi in questa veloce analisi.

Se poi avete piacere di farci sapere come è andata la vostra prova di assaggio scriveteci!!

Alcune specie botaniche presenti nell’area di Valle Zavelea e Valle Fossa di Porto, che forniscono polline e nettare alle nostre api:

  • Aglio delle vigne o aglio selvatico
  • Fiordaliso stellato
  • Fiordaliso di Tommasini
  • Cardo biancheggiante
  • Cisto Rosso
  • Euforbia marittima
  • Eliantemo degli appennini
  • Enula bacicci o inula vischiosa
  • Limonio comune e Limonio densissimo
  • Ginestrino sottile
  • Erba medica litorale e Erba medica marina
  • Meliloto comune
  • Cardo asinino
  • Garofanina spaccasassi
  • Ranuncolo sardo
  • Salvia minore
  • Stregona marittima e Stregona gialla
  • Morso del diavolo
  • Camedrio polio
  • Tribolo
  • Trifoglio marittimo
  • Veccia montani
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